Io, Donatella e Paola: un orgia indimenticabile

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La mia orgia con Donatella e Paola

Quando m’invitarono alla festa quel giorno non ci riuscii a credere. Era un party un po’ speciale, organizzato soprattutto per le persone di moda, per quelle popolari.

Era il mio primo party privato con quella compagnia, ma non il primo in generale. Mi aspettavo, quindi, di trovare una festa come molte altre di quelle a cui avevo assistito nella mia vita. Una festa per niente speciale: alcol, cibo, musica e cose così. Beh, non sapevo quanto mi stavo sbagliando.

Non appena ero arrivato all’abitazione dove si doveva tenere la festa, avevo subito compreso che non sarebbe stata una festa come un’altra. La casa stessa era grandissima: un ampio soggiorno incluso tra numerose stanze extra. E poi era pieno di donne. Di belle donne. Queste camminavano per tutta la casa, vestite leggermente e quasi seminude, nella loro bellezza.

Mi fecero arrapare quasi subito, facendo vagare i miei pensieri da altre parti. E beh… non doveva essere propriamente delle genie per capire che mi piacevano praticamente tutte lì.

Era, in realtà, una festa molto diversa da quelle studentesche. Una festa all’insegna della libertà e del sesso, dove tutto passava in secondo piano. Questo, però, l’ho capito solo dopo.

Ecco come è iniziata

Le ragazze mi piacevano davvero tutte li dentro, ma al tempo ero ancora molto timido. In più a quel party non conoscevo quasi nessuno, motivo per cui ero subito andato a sedermi da solo ad aspettare di fare la conoscenza di qualcuno. L’occasione si presentò praticamente subito: era una ragazza di nome Paola, alta e mora, con dei bellissimi occhi dolci e un decolté da mozzafiato.

L’avevo percepita come superiore a me, in un certo senso e forse lo era davvero, perché era bellissima. Non so se le ero piaciuto, perché… come era possibile una cosa del genere? Mi si sedette vicino e mi iniziò a parlare: discorsi che non ricordo nemmeno.

Erano tipo molto generici, qualcosa su cosa studiavo, quali aspirazioni avevo e perché avevo deciso di scegliere quella strada anziché un’altra. Niente d’importante, comunque, ma nello stesso tempo anche un qualcosa che mi portò a legarmi a lei ancora di più. Tra i vari dialoghi bevemmo tante sia io e che lei. Un qualcosa come la vodka, o forse semplicemente la sambuca, non ricordo.

Fatto sta che quando ero già ubriaco, la mia timidezza era andata a farsi benedire e tutto quello che feci venne completamente da solo. Un qualcosa che nemmeno mi aspettavo: le posai una mano sulla gamba (e che gamba!) e quindi mi avvicinai a lei per baciarla. Ricordo che non avevo paura e non m’importava se avesse accettato o no, ma lo volevo così tanto che non mi potevo trattenere.

Alla fine dei conti, lei accettò di buon grado e ci scambiammo quel primo bacio, lento e in contempo dolce e poi ci arrotolammo proprio lì, in mezzo al salotto. Iniziai a scoprirla piano-piano nel mentre lei mi tocca il pene, ormai duro come la roccia.

-Andiamo, – mi disse poi portandomi verso una delle tante porte situate in quell’abitazione. La aprimmo di colpo e vi trovammo un grande letto matrimoniale, su di quale era distesa un’altra ragazza.

Non mi ricordo se era lì per dormire o perché era così ubriaca da non riuscire ad alzarsi. Ci buttammo proprio su di lei, forse che lei non aveva nemmeno capito cos’era. Solo dopo mi ricordai che si chiama Donatella, una delle compagnie dell’università di Paola. Anche lei era bellissima: due grandi seni e degli occhi dolci dal colore azzurro. Non potevo scordarmeli.

L’orgia a 3

Arrapato com’ero iniziai subito a massaggiarle i seni e sbottonarle la camicia al contempo. Volevo vederle quelle tette dal vivo: era una specie di sogno che si realizzava.

Ed era un sogno davvero bellissimo, anche perché nel mentre io lo facevo e lei stava immobile perché troppo ubriaca, Paola si preoccupava di sbottonarmi i pantaloni. Sentivo le sue calde mani su di me, sul mio pene ed era eccitante.

Quindi, quando avevo completamente denudato Donatella togliendogli la camicia e il grande reggiseno, avevo iniziato a baciarla caldamente e lei ci stava.

Sentii la sua lingua nella mia bocca, prima di venire girato da Paola che mise il mio pene dentro alla figa e iniziò a cavalcarmi. I momenti di piacere iniziarono a sovrapporsi incredibilmente e non ci vidi più niente. Mi trombai in successione sia Paola che Donatella, a delle volte nemmeno distinguendo tra le due. E sentii anche molto piacere quando Paola decise di succhiarmelo.

Me lo succhiò fino in fondo e poi si aggiunse anche Donatella: venii su entrambe con un caldo schizzo. Era un momento indimenticabile, che si ripeté nella mia vita altre rarissime volte. Mi ricordo come lo sperma schizzò sulle loro facce e… loro iniziarono a baciarsi, a leccarsi, a farmi arrapare ancora di più nonostante tutto. Era un momento eterno.

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