ho fatto sesso con la sorella della mia ragazza

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sesso-con-cognataHo fatto di tutto per riuscire ad incontrarla da solo. Una volta, anche una sola volta mi sarebbe bastata per concedere al mio desiderio di essere appagato.
Durante le lunghissime e noiose cene di famiglia non facevo che guardarla e anche lei rivolgeva spesso i suoi occhi verso di me.

Tra l’indifferenza generale i nostri sguardi infuocati nascondevano un desiderio irrefrenabile.

La guardavo e la immaginavo nuda nel mio letto, immaginavo di prenderla in macchina, o nascosti in un vicolo buio, o dentro la piscina nel giardino di casa sua. La immaginavo in tutte le posizioni, fremevo dalla voglia di vedere il suo corpo senza vestiti.
Monica, la sorella della mia ragazza, fino a poco tempo fa mi sembrava un fiore impossibile da cogliere. Bellissima, alta e prorompente, fin dal primo giorno in cui l’ho incontrata ha iniziato ad accendere le mie fantasie più sfrenate. Ma nelle ultime settimane avevo notato che non era indifferente ai miei sguardi, anzi li ricambiava, e questo mi eccitava in modo incredibile.

Un giorno siamo rimasti soli per qualche minuto in sala, la mia ragazza è andata ad aiutare sua madre a fare il caffè, mio suocero in giardino a fumare. Non so cosa mi è preso ma eravamo seduti sul divano, mi sono avvicinato d’un tratto per leccarle il collo. Volevo sentire il suo odore da vicino, sentire il suo sapore sulla lingua. Lei è arrossita ma sorrideva. Gliel’ho detto chiaro, devi essere mia almeno una volta, ti desidero da morire.
Lei mi ha detto solo questo

– Domani sera a casa mia. –
In quel momento sono rientrate le signore col caffè, e io ero così stordito che ero ancora a bocca aperta. Non potevo pensare più ad altro. Avrei messo la mano tra le sue cosce fra meno di 24 ore, continuavo a dirmi, e la mia patta sembrava volesse esplodere.

La sera successiva sono andato da lei.

Appena ha aperto la porta sono entrato e l’ho presa, stretta.
Senza una parola, l’ho spinta contro il muro e mi sono messo davanti a lei, il mio corpo contro il suo. Lei non diceva niente, ma non smetteva di sorridere. Mi voleva, lo sentivo che era eccitata, sentivo il suo odore, ma sulle prime cercò di resistere alla furiosa passione che mi stava travolgendo. Sono sicuro che ha provato a resistere, me l’ha detto poi lei stessa, ma come riuscire a resistere al desiderio che ti fa esplodere le viscere…
Eravamo così eccitati che tutto il resto non contava più nulla.
L’ho presa tra le mie braccia con forza e l’ho baciata. Lei non si è opposta più, mi ha regalato il contatto con la sua lingua, ho sentito il suo sapore e volevo sentirlo dappertutto.
Le mie mani hanno iniziato a frugare nei suoi vestiti, a scorrere sulla sua pelle. Anche lei lo voleva, voleva quei baci, voleva le mie mani con tutta se stessa.
Sfogando tutto il mio desiderio fino a quel giorno represso, non mi importava più di tutto il resto, di quello che quel giorno abbiamo lasciato fuori dalla porta, fuori dalle nostre menti.
Dentro quella stanza c’eravamo solo noi, e la nostra voglia, il nostro piacere da raggiungere.

Le ho sollevato la gonna, sotto aveva le calze autoreggenti. Ho ripensato a quella sera al ristorante con amici; c’era anche lei, si era seduta di fianco a me. Ad un certo punto ha accavallato le gambe, lasciandomi intravedere il bordo di pizzo delle sue autoreggenti. Il mio membro si è inturgidito subito, non ho potuto far altro che pensare a lei tutta la sera, l’ho persino sognata quella notte, ho sognato di prenderla da dietro in un amplesso caldo e lunghissimo.

Lei ha voluto spogliarsi da sola. Lo faceva piano, come per riprendere fiato dopo i primi istanti convulsi. Mi ha fatto sedere sulla poltrona e si è messa a cavalcioni sopra di me. Nuda, ha tenuto addosso solo le calze. Il mio punto debole, come fa a saperlo? Ironicamente mi è venuto in mente che potesse averglielo detto sua sorella. Il pensiero che le due sorelle siano complici sulle modalità di sedurre il sottoscritto ha contribuito ad alimentare il mio appetito.
Il suo seno era caldo, bollente. Ho preso la tra labbra il suo capezzolo, la sentivo palpitare, aveva il respiro affannato. Si muoveva sopra di me dolcemente, in modo ritmico.
Ho abbassato gli occhi e lei si stava accarezzando lentamente.
Non ho potuto più resistere, la passione prepotente mi ha travolto.

Ha travolto anche lei, che ha iniziato a sbottonarmi i pantaloni cercando il mio sesso. Finalmente era lì sopra di me, finalmente facevo sesso con la bellissima sorella della mia ragazza.

Non so quanto tempo siamo rimasti così, muovendoci ritmicamente, fin quando ho iniziato a sentire il piacere che si impossessava prepotentemente di me, conquistando tutto il mio corpo con la forza incredibile di un vulcano in eruzione.

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