Cosi ho scopato mia zia Daniela

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In cerca di sesso

I miei diciassette anni non devono trarre in inganno. A differenza di tanti miei coetanei, non avevo ancora fatto sesso con nessuna ragazza. Mi sentivo impacciato e poco sveglio per prendere l’iniziativa e con le ragazze con le quali ero stato, mi fermavo a qualche pomiciata condita da baci con la lingua ma nulla più.
Eppure avvertivo prepotente l’esigenza di conoscere il piacere vero e non quello limitato a toccare tette e cosce. Inutile dire che la rete mi dava un grosso aiuto con gli innumerevoli siti che proponevano video hard per ogni gusto e tendenza.
Il mio computer vedeva le mie scorribande notturne, ben chiuso in camera mia, mentre vedevo film che mi eccitavano e attraverso i quali facevo esplodere il mio piacere chiuso in un fazzoletto di carta.

Zia Daniela

Allontanatasi per questioni di litigi familiari, mia zia Daniela era per me una perfetta sconosciuta. In casa, mia madre evitava di parlare di quella sorella pecora nera e mio padre, men che meno.
Di lei conoscevo alcune istantanee di quando era ragazza ma, foto in bassa risoluzione, in bianco e nero e vecchie di anni, risultavano poco incisive nel mostrare una persona per quello che era veramente.
Accadde un fatto che sconvolse la mia famiglia. Si trattava di un lutto che aveva colpito un lontano parente di mamma che aveva lasciato la sua eredità sia a mia madre che a zia Daniela.
Gioco forza fu contattata per la lettura del testamento e, per questioni che non so bene, ospitata nella nostra casa dove c’è una camera per gli ospiti.
Quando suonò il campanello e corsi ad aprire, mi apparve una bella signora sulla quarantina che assomigliava vagamente ad una famosa attrice italiana. Il tubino nero stretto che indossava, le modellava forme perfette che lasciavano emergere un seno prosperoso e un paio di gambe diritte inguainate da calze fumé che anticipavano scarpe di pelle con tacco a spillo. Lunghi capelli color mogano incorniciavano un viso angelico dove emergevano due occhi color smeraldo e delle labbra disegnate perfettamente.
Si trattava di mia zia Daniela.

Alla scoperta del piacere vero

Quella sera stessa mi rintanai in camera che confinava con quella dove era la zia.
Ripensavo a quel corpo maturo al punto giusto e l’eccitazione comparve immediatamente tanto da costringermi a saziare la mia voglia con un gran segone.
All’indomani rimasi solo con la zia. Ero intento a smanettare sul computer quando zia Daniela entrò in stanza lasciandomi senza fiato.
Indossava una sottoveste di color nero che non nascondeva la sua figura coperta solo da un paio di microscopici slip.
Mi chiese se avevo una sigaretta da offrirle ma, non fumando, non fu possibile accontentarla. Il suo sguardo percorse tutto il mio corpo poi, lapidaria, mi disse che era giunta l’ora di smettere di essere vergine.
Non ebbi il tempo di rifletterci sopra che si era avvicinata prendendo la mia mano che portò sul suo seno invitandomi a toccarlo.
Finimmo sul mio letto dove afferrò il mio pene ben dritto per baciarlo e succhiarlo: cose da me solo viste in video. Non ci misi molto a svuotarmi dentro la sua bocca che, continuando ad eccitarmi, riuscì a mantenerlo duro. Si impalò con maestria, cavalcandomi in modo forsennato fino a quando mi invitò a mutare posizione mettendosi alla pecorina.
Era una porca favolosa che continuò ad erudirmi durante tutta la sua permanenza da noi.
Finalmente avevo perduto la mia verginità e conosciuto i piaceri del sesso.

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