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Lo confesso, ho la passione per le donne che indossano scarpe con i tacchi alti.
In verità, mi piace la femminilità di un tempo.
Quella che emergeva soprattutto, indossando un intimo che comprendeva le calze di seta ed i reggicalze, un bel reggiseno e delle mutandine in pizzo e sopra, si metteva la classica sottoveste prima di infilarsi magari un vestito oppure un tailleur quando ci si doveva presentare elegante.
Ricordo che ebbi una strana avventura una volta con una donna che appena conoscevo.
Io lavoravo in un ufficio di viaggi che aveva sede al primo piano di un palazzo umbertino al centro di Roma. Lei, in quel palazzo ci abitava. Probabilmente una signora troppo trascurata, ebbi a pensare distrattamente.
Quando per coincidenza la incontravo, il solo cenno di saluto del capo era più che sufficiente a dirsi tutto ed ognuno continuava il suo cammino.
Capitò che una volta che mi trovai ad indugiare un poco prima di rientrare dalla pausa pranzo e mentre stavo godendomi una sigaretta, vidi la signora. La curiosità quel giorno era particolarmente evidente e la osservai attentamente. Indossava un sobrio completo grigio ferro dal quale si staccava una camicia di pizzo bianco.
Le gambe erano affusolate in calze nere che terminavano con delle scarpe sempre dello stesso colore dal tacco alto. La giacca e la gonna le disegnava un profilo che non avevo fino a quel momento capito e che era quello di un corpo sinuoso ma atletico. Osservandola bene, mi resi conto che il suo viso incorniciato da lunghi capelli neri, era delizioso ma quello che mi colpì, era uno sguardo che a me appariva torbido al punto giusto.
La donna si accorse del mio sguardo e lo contraccambiò. Probabilmente sarà stato che mi sentivo particolarmente ricettivo, ma avvertivo precisamente una assonanza che pareva di palpare realmente.
La desideravo e sapevo che questa sensazione in quel momento era reciproca. Si avvicinò muovendosi come una gatta in calore e potei sentire un odore di violetta…il suo profumo. Non disse nulla mentre oltrepassava il portone ma capii che dovevo seguirla perché mi avrebbe portato in paradiso.
Come solo nei film accade, mi trovai con lei sull’ammezzato del primo piano a fare l’amore. Le mie mani esploravano il suo corpo, alzandole la gonna da dove potevo vedere l’elastico delle calze autoreggenti prima che le mie dita si andassero ad infilare proprio dentro di lei per prepararla all’incontro con il mio sesso.
Non ce ne sarebbe stato il caso: l’eccitazione era totale per entrambi che volevamo solo averci e darci in modo selvaggio, con la paura che qualcuno salisse in quel momento sorprendendoci facendo l’amore.
Ricordo che le sue gambe si ancorarono alle mie reni mentre la prendevo ed i suoi occhi avevano le palpebre rovesciate dal piacere sublime di quel momento. Solo un incontro e nulla più. Un sogno che non ho avuto più modo di ripetere.
La donna sparì all’improvviso dopo quella eccitante parentesi. Trascorsi giorni e poi settimane e mesi nell’attesa di incontrarla di nuovo ma si era come smaterializzata, tanto da farmi credere che era stato solo frutto della mia immaginazione. Ma ancora oggi a distanza di molti anni, quando vedo una donna vestita con un tailleur grigio, e con calze nere, credo ancora di vederla. Confesso di averla sognata spesso, rivivendo tutti i particolari di quel preciso istante e, addirittura, credo di sentire ancora il leggero aroma di violetta.
Da allora, il mio senso di feticismo è aumentato ed impazzisco per le le donne che indossano i tacchi. Ma non quelli volgari delle zeppe, ma quelli delicati e di classe sottili.
Sarà anche una piccola mania, ma è così deliziosa che non ne posso fare a meno e se avessi la possibilità di incontrare una persona così, tornerei volentieri indietro a quei miei vent’anni in quelle antiche scale di quel palazzo romano, come tanti anni fa.
Incontra magnifiche donne con i tacchi
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